AREA FAMIGLIA

AFFIDO E ADOZIONI

CHI PUÒ FRUIRNE

Minori temporaneamente privi di un ambiente familiare idoneo alla loro crescita

FINALITÀ DEL SERVIZIO

Il servizio è rivolto ai minori temporaneamente privi di un ambiente familiare idoneo alla loro crescita. Esso prevede l’inserimento del minore in un nucleo familiare diverso da quello d’origine, per un periodo di tempo limitato e necessario, al superamento del momento di disagio e/o di difficoltà del nucleo familiare di origine. E’ da intendersi come uno strumento per la tutela dei diritti del bambino, che interviene sia all’esterno del nucleo familiare di origine che al suo interno, ed è da inserire tra quei “servizi alla persona” di competenza della Pubblica Amministrazione. All’interno dell’ambito territoriale è istituita una specifica struttura denominata Servizio Affido ed Adozioni d’Ambito (S.A.T.), composta da un’equipe multidisciplinare che è responsabile, per ciascun caso di affido, del progetto educativo individualizzato e della promozione della cultura dell’affido nel territorio. I servizi per l’adozione nazionale e/o internazionale hanno l’obiettivo di sensibilizzare, informare ed orientare le famiglie sul percorso adottivo, di uniformare le informazioni date dai vari soggetti preposti all’attivazione del percorso adottivo, di seguire le famiglie lungo il percorso d’adozione e di sostenerle nei momenti di difficoltà. I servizi, che si attivano nella fase di richiesta d’adozione, in quella d’istruttoria e nella fase neoadottiva, hanno anche il fine di tutelare il minore e i suoi diritti e di stimolare la coppia a prendere coscienza delle proprie capacità e dei propri limiti sia in rapporto al ruolo genitoriale che alle specifiche caratteristiche del minore da adottare o adottato.

CENTRO FAMIGLIA E SOSTEGNO ALLA MATERNITÀ

CHI PUÒ FRUIRNE

Coppia e ogni singolo componente in ogni fase del ciclo di vita

FINALITÀ DEL SERVIZIO

Il centro per le famiglie, in una logica di rete, interviene in maniera specifica per promuovere il benessere dell’intero nucleo familiare, sostenendo la coppia, e ogni singolo componente in ogni fase del ciclo di vita. Nel centro sono organizzate attività di sostegno alla genitorialità, finalizzate a facilitare la formazione di un’identità genitoriale, a una scelta consapevole e responsabile della maternità e della paternità, a stimolare la capacità di organizzazione e l’autonomia di ognuno, nonché all’elaborazione e alla conduzione di progetti di vita in armonia con il proprio ruolo genitoriale

CENTRO ANTIVIOLENZA

CHI PUÒ FRUIRNE

Donne che hanno subito violenza e/o che sono esposte alla minaccia di violenza fisica, psichica, sessuale

FINALITÀ DEL SERVIZIO

I centri antiviolenza sono luoghi deputati ad accogliere le donne che hanno subito violenza e/o che sono esposte alla minaccia di violenza fisica, psichica, sessuale. I centri antiviolenza sono luoghi in cui un intendimento politico (cambiare la cultura, il discorso pubblico sulla violenza contro le donne) si unisce a una pratica di supporto e accoglienza verso le donne che intendono uscire dalla violenza. Questi due aspetti sono intimamente legati nella metodologia sviluppata nel corso degli anni e validata via via da tutte le principali organizzazioni internazionali. Sono strutture ad indirizzo pubblico in cui le donne vengono ricevute e coinvolte in attività personali o di gruppo volte a contrastare il ruolo di vittima e a predisporre percorsi di uscita dalla violenza. Un punto essenziale del lavoro dei centri antiviolenza è dunque la questione politica e culturale: la promozione di eventi, la formazione, la sensibilizzazione, la diffusione di buone prassi e le campagne di prevenzione sul tema della violenza contro le donne e la violazione dei loro diritti. L’intervento è di carattere relazionale o psico-sociale, non terapeutico in senso tecnico, e viene condotto secondo i presupposti e i principi della protezione, riservatezza, del non giudizio, della complessità e responsabilità sociale. L’accoglienza ha l’obiettivo di aprire uno spazio che consenta alla donna di parlare di sé, offrendole la possibilità di credere in se stessa. La metodologia prevede che ogni azione (denunce, separazione, attivazione dei servizi, ecc.) venga intrapresa solo con il consenso della donna e che si lavori sempre per il suo vantaggio.